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PALERMO - Domani la STAGIONE CONCERTISTICA MUSICAMENTE
2013
apre con il concerto dal titolo "La leggenda di Orlando:
battaglie amore e follia"

PALERMO -
Venerdì 15 Marzo 2013, alle ore 21,
presso il Centro Culturale Biotos di via XII Gennaio n. 2 a
Palermo, si aprirà la Seconda Stagione Concertistica
organizzata dall’Associazione MusicaMente in collaborazione
con il centro culturale Biotos
dell'Associazione MusicaMente, con il concerto dal titolo "La
leggenda di Orlando: battaglie amore e follia."
Il
concerto sarà eseguito dal cuntista Maurizio Maiorana,
nella foto, e dall'Arianna Art Ensemble con: Francesco
Colletti, Federico Brigantino violini, Raffaele Nicoletti
viola, Andrea Rigano violoncello, Alessandro Nasello flauto
dolce e fagotto barocco, Luca Ghidini contrabbasso, Paolo
Rigano arciliuto, Cinzia Guarino clavicembalo. |
Per info
e prenotazioni 3388219603 www.associazionemusicamente.com
La
leggenda di Orlando: Battaglie, amore e follia. Tra cunto e
musica barocca
«Le donne, i cavalier, l’arme, gli
amori, le cortesie, le audaci imprese» dell’Orlando
furioso di Ludovico Ariosto si sono spesso ritrovati sulle
scene dell’opera barocca. L’intricata rete di amori, follie,
incantesimi e fughe tessute dall’Ariosto offriva ai
compositori una perfetta occasione per mettere in scena quegli
“affetti” teorizzati nel 1650 dal gesuita Athanasius Kircher.
Per suggestionare ed influenzare l’uditore la musica barocca,
non solamente quella vocale, sceglie di ricorrere ad un
linguaggio codificato e complesso che per ogni “affetto”
prevede una soluzione: le arie si dividono così in arie “di
follia”, “di furore”, “pastorali” e così via. E tutti questi
elementi, dal sogno alla follia all’amore al ritiro pastorale,
l’Orlando furioso li offriva in abbondanza, fornendo agli
indispensabili fuochi d’artificio vocali dei virtuosi il
combustibile di una forte motivazione drammatica: ed ecco le
scene barocche affollarsi di Orlandi, Alcine, Ginevre di
Scozia, Ariodanti.
Allo stesso modo nella Sicilia
dell’Ottocento e del Novecento la narrativa cavalleresca,
in particolare l’Orlando furioso, diviene il tema principale
dei contastorie e dell’opera dei pupi. Le strategie di
declamazione del cunto seguono una codificazione che può
essere paragonata a quella delle pratiche compositive della
musica barocca, e anche in questo caso il fine principale è
“l’affetto”: una comunicazione immediata e inequivocabile
delle emozioni dei personaggi, che si imprima fortemente nel
pubblico spingendolo a una reazione di viscerale
identificazione.
Per questo spettacolo Paolo Rigano ha
scelto di accostare alcuni brani strumentali di Antonio
Vivaldi agli episodi del cunto: così la scena della battaglia
tra musulmani e cristiani è accompagnata dalle strappate degli
archi della Sinfonia RV 116, l’amore non corrisposto di
Orlando per Angelica dall’Adagio del Concerto per flautino RV
443, infine la follia di Orlando dalle variazioni sul tema
della Follia.
Con un ensemble di giovani ma già
affermati musicisti siciliani ed il cuntista Maurizio Maiorana,
musica barocca e cunto si incontrano nella figura di Orlando,
eroe innamorato e furioso, incarnazione della varietà degli
affetti e simbolo di una Sicilia profondamente “barocca”.
Il cunto ('U cuntu), è un'antichissima
tecnica poetica tradizionale per raccontare storie. Lo si fa
risalire addirittura al tempo dell'antica Grecia, quando gli
aedi giravano per strade e case a raccontare le storie epiche.
I cuntastorie (o cuntisti) tradizionali siciliani, attivi in
strada fino agli anni '60 raccontavano le gesta dei paladini
di Francia usando il dialetto siciliano, a differenza dei
pupari che usano la lingua italiana.
Cinzia Guarino
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