PALERMO -
U CIURARU RU CAMPUSANTU di Anna Mauro
Il 20 novembre, martedì, ore 21.30 al Teatro Savio
di Simonetta Genova

PALERMO -
Torna richiestissima un’opera divertente ma intensa. Ecco i
tratti principali.
Come è stato detto da una bambina deliziosa e intelligente,
"Forse sono più grandi i piccoli che i grandi". E questa
commedia parla di personaggi "piccoli", ma capaci di grande
ironia e profondità: un fioraio, un musicista, un becchino, i
defunti del cimitero.
Fra un dramma e una farsa, fra un’opera cabarettistica
e una commedia, nell’orizzonte creativo di Anna Mauro di tanto
in tanto si insinua il lato tragico dell’esistenza, che
l’Autrice tratta con la consueta leggerezza fatta di
espressioni di comicità e momenti di simpatia etimologicamente
intesa. Come denota il titolo, i protagonisti di questa storia
si muovono attorno alla vita e alla morte, laddove certi vivi
sono morti per la società e certi morti sono vivi - nella
misura in cui le loro idee camminano sulle nostre gambe.
Lo spettacolo inizia mostrandoci due amici: un fioraio
che ha la sua baracchetta vicino al cimitero e un violinista
che suona ai funerali. Con le sue note, Totò "’u Toco"
è solito accompagnare in paradiso l’anima del defunto che,
mentre sale, lo ringrazia e se ne va.
Zu Mimiddu, dal canto suo, parla con i suoi "armaluzzi",
i fiori con cui lavora ogni giorno, ed è capace di conversare
con il giudice deceduto, lasciato solo persino dai soldati che
prima vegliavano sulla sua tomba. Artista pure lui, a modo suo
Zu Mimiddu mette l’accento sui momenti più importanti della
vita: matrimoni, nascite e . morti, che per certi familiari
sono occasione di grandi festeggiamenti. I due amici
chiacchierano e consumano rituali rassicuranti come la
preparazione del caffè e la lettura dei quotidiani
(rigorosamente passati, perché i giornali "quannu su
frischi i jurnata, i fissaria ca scrivinu sunnu comu i trona").
Laddove il violinista ama il suo lavoro e sarebbe
disposto a farlo per tutti, ricchi o poveri, il becchino
Erasmo incarna invece la stolida ricerca del guadagno di
chi fa fatica ad arrivare alla fine del mese: il dolore degli
altri, infatti, non è per lui che un’occasione di "miettiri ’a
pignata" - almeno finché la morte non arriva a toccarlo da
vicino. Fra un sorriso e una situazione a sorpresa, i tre
personaggi sciorinano tutte le possibili sfumature di colore
palermitano e non: i vigili che, dopo aver lasciato la
macchina in doppia fila, fanno la multa agli altri;
l’insofferenza per il parcheggio a pagamento nelle "zone blu";
gli sprechi in occasione del Festino di Santa Rosalia che, per
potere passare sul suo enorme carro, dovrebbe costringere i
maldestri organizzatori a demolire e ricostruire pezzi di
storiche mura.
In un film sempre pensato e mai realizzato, Fellini
immaginò uno strano violoncellista smarrito di fronte all’idea
della morte giunto lui stesso nell’aldilà o, forse,
protagonista di un sogno). Qui c’è invece un violinista
smarrito di fronte alla vita: Totò "’u Toco", detto anche
"’u mutàngaro", custodisce col suo silenzio un terribile
segreto che lo riguarda, un oscuro evento del suo passato che
ne ha fatto un morto vivente, un reietto della società. Totò
riesce ad aprire il suo cuore solo in presenza dell’amico
fioraio, che d’altra parte è l’unica ragione che finora lo ha
tenuto attaccato alla vita.
I commercianti spinti a denunciare gli usurai, il
disagio giovanile, i morti dimenticati dai loro cari, il
divario fra la legge e la giustizia. Sono tutti temi che fanno
di questa un’opera piena di verità. E la verità è fatta di
considerazioni semplici, di fatti che stanno sotto gli occhi
di tutti. Fra tragedia e commedia, fra dramma e giallo, quale
sarà nel frattempo l’esito della vicenda del violinista?
Dobbiamo rispondere con quello che per il senso comune è un
paradosso, ma dal punto di vista di un artista è la risposta
più prevedibile, ovvero l’unica.
L’epilogo della storia non è di Anna Mauro: come accade
unicamente nelle opere realmente ispirate, nelle quali il
creatore diventa un semplice tramite delle istanze dei
personaggi, l’Autrice ha dovuto arrendersi al destino dei
suoi protagonisti, che hanno travalicato la sua volontà
fino alle estreme conseguenze e sono diventati i soli artefici
del loro destino scenico.
PROTAGONISTI:
Gino Bonanno, Salvo Rubino,
Denny Rotolo, Davide Di Meglio, Maria Teresa Ricotta,
Simonetta Genova, Marisa Capone, Claudio Mandalà
e le voci di:
Francesco Vinci, Filippo Minneci, Maria Teresa Ricotta, Sonia
Reina, Federica Cafiso, Rebecca Ciani, Serena Mauro, Marta
Modica,
Michela Inzirillo, M. Rosaria Mannella, Alessia Falsone,
Giuseppe Maniscalco, (...)
Scenografie di Valentina Raccuglia
Allestimento di Marco Ferrazzi
Luci e fonica di Arcadia Service
Regia: Anna Mauro
"U ciuraru ru campusantu" di Anna Mauro, giorno 20
Novembre 2007 ore 21,30 al Teatro Savio di Palermo -
Costo del biglietto 10 euro. Per informazioni e prenotazioni,
telefonare ai numeri 333-6595585 / 338-7362605 e 091-6887188
con segreteria telefonica.
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