LE ALLERGIE SI PAGANO A SCUOLA,
RENDIMENTO PIU’ BASSO, CALO DI AUTOSTIMA E 2 MILIONI DI GIORNI
DI SCUOLA PERSI OGNI ANNO
SALUTE
- MILANO - Uno studio su oltre 1800 studenti di età compresa
tra i 15 e i 17 anni, ha riscontrato come, in un range tra il
38 e il 43% degli studenti, si riscontrassero sintomi di
Rinite Allergica in un qualsiasi giorno di compito in classe:
gli studenti che perdevano un punto nella votazione del
compito presentavano almeno una delle seguenti condizioni:
avevano sintomi allergici respiratori, avevano assunto un
farmaco antiallergico il giorno della verifica (Walker S., J
Allergy Clinical Immunology 2007; 120:381-387) e ogni anno
solo negli Stati Uniti gli studenti allergici perdono 2
milioni di giorni di scuola a causa della ‘sindrome allergica
respiratoria’.
Il 30% dei bambini con allergia respiratoria presenta
una forma GRAVE. Di questi, in uno studio francese il
20% riferiva un calo della performance scolastica, il 40% era
distratto dai sintomi e il 50% presentava disturbi del sonno
che si ripercuotevano sulla capacità di attenzione e
concentrazione durante il giorno.
“I disturbi del sonno interessano l’88% dei bambini con
rinite, con apnee, risvegli, difficoltà ad addormentarsi e
sonno non ristoratore” spiega il Dottor Salvatore Barberi
Pediatra Pneumo-Allergologo dell’Ospedale San Paolo di Milano.
“Proprio nella popolazione pediatrica la ‘Sindrome Allergica
Respiratoria’ e le sue complicanze impattano sui delicati
aspetti emozionali della fase evolutiva portando a vergogna,
calo di autostima, ansia dei genitori con iperprotezione e
rischio di episodi depressivi. (Jauregui I – J Invest Allergol
Clin Immunol 2009;19 suppl. 1:32-39). Oltre alla
compromissione delle facoltà cognitive la vita di un bambino
allergico diventa presto piena di limitazioni, con
eliminazione di tutte le situazioni che possono aggravare il
disturbo, ad esempio il gioco all’aria aperta, le gite in
campagna, i pic nic, oppure la rinuncia di mandare il bambino
al campeggio o l’impossibilità di farlo vivere con un animale
domestico. Limitazioni alle quali i bambini si adattano
difficilmente e che complicano, condizionandola, la vita della
famiglia intera. Insomma, molte delle scelte ruotano intorno
alla patologia e le limitazioni perdurano per tutta la vita
quando, da adulti, il 73% rinuncia a trascorrere del tempo
all’aria aperta e il 63% limita l’esercizio fisico e lo sport
a causa della Sindrome (Harris Interactive, 2006).”
L’IMMUNOTERAPIA o ‘terapia desensibilizzante’ è a tutt’oggi
l’unica terapia capace di modificare la storia naturale della
malattia allergica e migliorare la qualità di vita Di bambini
e adulti. L’immunoterapia con allergeni consiste nella
somministrazione graduale di dosi crescenti dell’allergene,
causa dei sintomi. Grazie alla sua facilità di
somministrazione nella forma sub-linguale (SLIT) l’adesione al
trattamento è superiore all'85% nel 90% dei pazienti, anche
bambini.
L’assunzione della SLIT
da parte del paziente richiede meno di 5 minuti: la
compressa o la soluzione liquida contenente l’allergene viene
mantenuta sotto la lingua per 2 minuti e poi deglutita. Oggi
sono disponibili nuovi prodotti BioMolecolari in cui la
proteina è estratta da allergeni naturali ma che grazie a
tecniche avanzate presentano un profilo molecolare in cui è
determinata la sua quantità (microgrammi) in ogni prodotto.
Questo fondamentale miglioramento del processo produttivo
consente di raggiungere una caratterizzazione farmaceutica di
tali prodotti. Infatti, conoscere la dose di allergene
maggiore (“il principio attivo”) che è somministrata diventa
fondamentale per l’efficacia e la sicurezza della terapia.
La fase III dello studio GALA
pubblicato su Annals of Neurology dimostra che una dose più
concentrata di glatiramer acetato somministrata tre volte alla
settimana, riduce l'incidenza annua di ricadute nel
trattamento della Sclerosi Multipla Recidivante Remittente 18 luglio
2013 ore: 19.00