㩣ilia millennium -
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quotidiano telematico diretto da Enza Garipoli
tutti i diritti riservati sicilia millennium... e ti affacci al mondo
1 ottobre 2008
Nel sesto anniversario del tuo addio
TI AMO MAMMA
La Tua festa mi fa ricordare
Tutti i bei giorni passati
Tutti quegli anni con te
Che mai pi䯲neranno
Mamma, mia amata
Mia forza
Mia dolcissima radice
Da quando hai dovuto lasciarmi
Questa 蠬a prima poesia per Te
Finora non ho saputo trovare
La forza per parlarTi
Ma Tu sei stata sempre
Qui con me
In tutti i miei momenti
E in fondo al cuore
Cଡ certezza che mai mi lascerai
maggio 2008
OMAGGIO AI MIEI GENITORI
NEL QUARTO ANNIVERSARIO DELLA SCOMPARSA DI MAMMA,
Anna (Marianna) Barretta, nella foto con papࠁntonio
di Enza Garipoli
1 ottobre 2006
Mamma e Pap༯b>
CATANIA - Perch鬠molti si
domanderanno, dare tanto risalto, addirittura in prima pagina, ad un ricordo
privato per due persone sconosciute al pubblico e per di pi㣯mparse da
qualche anno? Ed io da figlia, da giornalista professionista e da direttore
di questo giornale on line, che da quasi trent'anni svolge con correttezza
il suo "mestiere", rispondo che adesso 蠯ra di cambiare.
Lo spazio eccessivo che tutti i giorni viene concesso a quello che di peggio
viene commesso da ladri, ladroni, criminali, falsi santi e politici da
strapazzo, sta portandosi via i nostri parametri riguardo al giusto valore
da attribuire ai sentimenti piಯfondi ed alle persone splendide che ci
stanno accanto e, soprattutto, a quelle persone, tanto amate, che ci hanno
accompagnato per buona parte della nostra vita e che ci hanno lasciato il
loro esempio, la loro impronta e il loro amore.
I miei genitori erano speciali, entrambi primi nelle loro peculiaritbr>
Ma ora voglio cominciare con l'omaggio a mia madre, dato che proprio oggi
ricorre il IV anniversario del suo ingresso in Paradiso, alla mia carissima
mamma alla quale devo tutto, a cominciare dalla mia professione, poich頨
lei che mi ha trasmesso l'amore e la passione per la lettura e la scrittura
ed anche una sana dose di interesse per il mondo ed i fatti che lo animano.
Mia madre Anna (cos쬠Anna, l'hanno sempre chiamata tutti da quando 蠶enuta
al mondo, anche se 蠳tata battezzata con il non meno bel nome di Marianna,
e cos젨 scritto anche sul marmo scuro e freddo della sua lapide: Anna
Barretta) da giovane era bellissima, corteggiata apprezzata ed amata per la
sua serietࠥ dedizione alla famiglia. Quando incontr୩o padre, un
affascinante giovane carabiniere biondo con gli occhi azzurri e profondi,
ebbe la fortuna di sposare un uomo che l'avrebbe amata e coccolata fino
all'ultimo, anche se in oltre 50 anni di matrimonio c'蠰ure stata qualche
bella lite.
Il carattere di mamma era d'acciaio, sapeva imporsi ma senza prepotenza e
con la sola forza della bontࠤelle sue proposte. Quando ero piccolissima,
mamma le inventava tutte per farmi finire la minestrina e le altre
prelibatezze che preparava, temendo che non mi nutrissi abbastanza. Ricordo,
non avevo ancora un anno ma stavo giࠢen ferma sul seggiolone, che
mamma mi imboccava ma io non avevo mai fame, allora per distrarmi mi narrava tanti "raccontini", ma ben presto il repertorio di
fiabe classiche finiva, allora lei si inventava centinaia di storie
bellissime e cos젍
io mangiavo tutto senza accorgermi di farlo.
Una delle sue doti piᰰrezzate in famiglia era la sua eccellente abilitࠍ di cuoca e pasticcera. Indimenticabili i suoi pranzi, dalle lasagne ai
funghi ai cannelloni originali amalfitani, e poi la parmigiana come si fa a
Napoli e la squisita focaccia farcita (detta in dialetto "cudduruni") come solo a Lentini,
il suo paese natale, si faceva negli anni 50. E i
dolci, la sua "pastiera napoletana" se la ricordano ancora quelli che hanno avuto la
fortuna di gustarla, ma anche i suoi "panzarotti" fatti a mano con la
farcitura dei ravioli alla ricotta e poi fritti non erano da meno.
Naturalmente mamma era una buongustaia e ci viziava tutti, ricordo che papଠ
quando assaggiava la prima forchettata di cannelloni, secondo la ricetta
"concessale" dallo chef del ristorante La Marinella di Amalfi, dove abbiamo
abitato per un decennio, era solito dire: , certo che come mangiamo
noi nemmeno la regina d'Inghilterra...!Ⲿ
Eh s쬠il periodo pi⥬lo, lo diceva sempre mamma, 蠳tato quello della
nostra permanenza ad Amalfi. Papࠥra appuntato dei carabinieri, e lavorava
presso la locale tenenza. Aveva tantissimi amici, solo amici, perch頥ra
soprattutto buono - ma non nel senso di stupido - e aiutava sempre e
soprattutto disinteressatamente chi gli chiedeva un favore, una buona parola
e anche un piccolo prestito, che perడpଠsaggiamente, per non perdere
denaro e amico, preferiva tramutare in un piccolo regalo e non se ne parlava
piΡturalmente qualche volta mamma si incavolava, ma poi tutto si
appianava, tanto era impossibile cambiare il carattere di papࠥ poi il suo
Antonio le andava benissimo cos젣om'era, con la sua mentalitࠤi eterno
fanciullo ma con il cuore ed i modi del perfetto "signore": senza finzioni,
ipocrisie, malignitࠥ cattiveria. Dopo due anni da quando 蠶enuto a mancare, mi
accorgo con sempre maggior dolore che papࠨ stato il grande pilastro della
nostra vita e che traeva da mamma la sua grande forza.