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Legambiente, rapporto
ecomafia 2014
AMBIENTE:
(Regioni.it 2517 - 13/06/2014) Il 47% dei reati ambientali
è avvenuto in Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Nel
Rapporto Ecomafia 2014 di Legambiente si monitora e denuncia,
come ogni anno, la situazione dell’”inquinamento” verso
l'ambiente dovuti all'attività della criminalità organizzata.
L’Ecomafia ha fatturato circa 15 miliardi nel 2013 e sono
state 29.274 le infrazioni accertate.
I ricavi sono comunque in calo, un pò il fenomeno è
stato arginato, ma soprattutto perché la pubblica
amministrazione ha investito sempre meno nel settore.
Sono 321 i clan mafiosi segnalati e gli eco-reati riguardano
agroalimentare (25%), fauna (22%), rifiuti (15%), ciclo del
cemento (14%).
La maggior parte delle infrazioni interessa il settore
agroalimentare: ben il 25% del totale, con 9.540 reati,
più del doppio del 2012 quando erano 4.173.
Legambiente denuncia anche il mancato inserimento dei crimini
contro l’ambiente nel Codice Penale. Il Ddl già approvato alla
Camera, infatti, è ora al vaglio del Senato.
Resta sostanzialmente invariato il giro d’affari illegale dei
rifiuti speciali, pari a 3,1 miliardi di euro e il fatturato
dell'abusivismo edilizio, stabile a 1,7 miliardi.
Il 40% dei reati avviene nelle 4 regioni a tradizionale
insediamento mafioso. La Campania è prima con 953 reati
(il 17% del totale), seguita da Puglia, Calabria e Lombardia.
La graduatoria delle Province è la seguente: Napoli, Roma,
Reggio Calabria e Salerno.
Aumentano i reati contro la fauna con infrazioni per il
commercio illegale di specie protette, abigeato, bracconaggio,
allevamenti illegali, pesca di frodo, maltrattamenti e
combattimenti clandestini.
Regioni dove si registra anche il record delle persone
denunciate (4.072), degli arresti (51), e dei sequestri
(1.339).
La regione del centro Italia con più ecocrimini è il Lazio con
2.084 reati, 1.828 denunce, 507 sequestri e 6 arresti, mentre
la prima regione del Nord è la Liguria con 1.431 reati.
La buona notizia è che diminuiscono sostanzialmente gli
incendi: dagli 8.304 del 2012 ai 3.042 del 2013 (-63%),
dimezzate le persone denunciate (da 742 a 375) con calo degli
arresti (da 21 a 7) e dei sequestri: da 154 a 88.
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