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SALUTE: Ecco la proteina che riesce a bloccare
lo sviluppo del cancro
ROMA - Scoperto meccanismo anti-metastasi dai ricercatori dell'Università Cattolica che hanno individuato una molecola-chiave
22 dicembre 2005

ROMA - Nuove speranze nella lotta ai tumori dopo l'individuazione di un meccanismo blocca-metastasi legato a una particolare molecola, il distroglicano.

 La scoperta, che sta per essere pubblicata sulla rivista internazionale Journal of Cellular phisiology, è dei ricercatori del Centro di ricerche oncologiche dell'Università' Cattolica di Roma. La molecola è responsabile dei segnali di inibizione della crescita cellulare che vengono meno nelle cellule tumorali, con conseguente sviluppo delle metastasi.

Si chiama «distroglicano» ed è una proteina che gioca un ruolo chiave nello sviluppo dei tumori: la sua mancanza, infatti, determina la «follia» delle cellule che proliferano, dando luogo alle metastasi. Ad individuare il ruolo di questa molecola nello sviluppo tumorale sono stati i ricercatori del Centro di ricerche oncologiche
«Giovanni XXIII» dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, guidati dal professor Achille Cittadini.
Una scoperta, i cui dati stanno per essere pubblicati sulla rivista internazionale «Journal of Cellular phisiology», che apre la strada allo sviluppo di nuove cure mirate contro il cancro.
Quello su cui i ricercatori hanno accesso i riflettori è, in pratica, una sorta di meccanismo «bloccametastasi » il cui attore principale è proprio la proteina
«distroglicano». Questa molecola è infatti responsabile dei segnali di inibizione della crescita cellulare che vengono meno nelle cellule tumorali, con conseguente sviluppo delle metastasi. In pratica, nelle cellule tumorali è proprio la mancanza di tale proteina che permette loro di proliferare determinando metastasi.
Fatta luce su tale meccanismo, l’obiettivo futuro è quello di arrivare a mettere a punto nuove terapie antineoplastiche attraverso il ripristino dell’attività della proteina.
Tale molecola, ha spiegato il ricercatore Alessandro Sgambato dell’équipe di Cittadini, «è localizzata sulla membrana cellulare e ha un ruolo fondamentale poiché àncora la cellula alle membrane sottostanti, mantenendola dunque stabile e nella sua posizione naturale. Nel nostro studio abbiamo però osservato che le cellule tumorali tendono a perdere tale molecola».
Risultato: è come se le cellule perdessero il loro «ormeggio» e divenissero dunque libere di migrare nelle zone circostanti, dando così luogo alle metastasi. Un’osservazione che i ricercatori hanno verificato in laboratorio:
«Abbiamo innanzi tutto analizzato vari tipi di cellule tumorali, come quelle del cancro alla mammella, alla cervice, alla vulva e alla prostata – ha detto Sgambato – e abbiamo potuto verificare che in tali cellule la proteina risultava mancante».
Il secondo passo è stato la sperimentazione su topi di laboratorio:
«A questo punto – ha spiegato il ricercatore – abbiamo utilizzato un campione di 40 topolini: in 20 di essi abbiamo iniettato cellule tumorali così come si erano sviluppate naturalmente; negli altri 20, invece, sono state iniettate cellule tumorali nelle quali la proteina distroglicano era stata riattivata con tecniche di laboratorio».
Più che incoraggianti i risultati osservati: nel primo gruppo, tutti i topolini hanno sviluppato gravi forme tumorali, mentre nel secondo gruppo solo il 20% dei topi ha sviluppato dei tumori, ma comunque molto più piccoli di dimensioni, molto meno aggressivi e senza produzione di metastasi. Il resto dei topolini, con cellule tumorali in cui la proteina era riattivata, non ha invece sviluppato alcuna patologia cancerogena.
Dunque, il ripristino dell’azione svolta dal distroglicano sembrerebbe avere l’effetto di bloccare la progressione tumorale e la formazione di metastasi. Il passo successivo, ha sottolineato Sgambato, sarà ora studiare l’azione del distroglicano anche in altre forme tumorali, per verificare se la sua azione è generale o limitata solo ad alcune forme di cancro.
Dice il prof. Cittadini: «Si aggiunge oggi un ulteriore tassello alla ricerca».
 

 

 

 

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